Il nordovest
Comprende un'ampia area che racchiude le province di Jujuy, Salta, Tucumán, Santiago del Estero, Catamarca e La Rioja.
Le migliori stagioni per visitarla sono l'autunno, l'inverno e la primavera, cioé da marzo a
dicembre, durante le quali il clima é mite di giorno e fresco di notte. Con un paio di ore di aereo da
Buenos Aires si raggiunge uno qualsiasi dei capoluoghi di provincia; da lì, il modo migliore per spostarsi é
via terra con una macchina.
E' la zona più ricca di rovine pre-colombine, vi si trovano molti siti archeologici ben conservati.
L'arte rupestre risale agli insediamenti sedentari, mentre la lavorazione del bronzo di alcune aree mostra
una forte influenza degli Inca. In seguito ad essa i nativi si adattarono alla cultura e alla religione spagnola,
conservando però le loro lingue (quechua, aymara), le tradizioni, le festività e le danze. Quest'area è quindi
diventata un piacevole miscuglio variopinto di architettura coloniale e di usanze folkloristiche.
Nella provincia di La Rioja, a 260 km dal capoluogo, é possibile percorrere le sponde sabbiose del
fiume del magnifico canyon della Valle de Talampaya. E' una riserva geologica, archeologica e antropologica
ancora vergine, diversamente da quella di Valle de la Luna a 40 km di distanza.
L'area é piena di dipinti ed incisioni sulla roccia: figure antropologiche, spirali, impronte di piedi umani con
sei dita e uccelli con delle strane ali. Inoltre sulle pareti di quasi 200m si possono vedere le diverse
stratificazioni dovute alle ere geologiche. A richiesta, si può visitare l'area della "Ciudad perdida".
A Tucumán, distante 1310 km da Buenos Aires, la varietà dei paesaggi con la foresta tropicale, i deserti semi-aridi e la ricca flora e fauna arricchiscono la regione con dei luoghi incantevoli da visitare, come Tafí del Valle a 200 km, un vasto anfiteatro adornato con alte colonne di pietra erette dagli indiani nella magnifica vallata circondata dagli altopiani. Da non perdere Il Parco dei Menhires.
Inoltre le vallate lussureggianti e la bellezza delle sue valli e colline coperte di alberi di limoni, conseguenza del clima mite ed il suolo idoneo, contribuiscono alla produzione di questo agrume, seconda attività della provincia che rappresenta il 90% della produzione argentina ed il 40% delle esportazioni come frutta fresca.
Le Valles Calchaquies, nelle province di Salta e di Tucumán, sono caratterizzate da una flora
semi-arida, dalle fondazioni geologiche, dalle antiche sculture di pietra, dalle chiese del periodo coloniale,
dai prodotti regionali e dalle importanti vestigia della cultura indigena, tra le quali le stupefacenti
Ruinas de Quilmes, del secolo X°.
La città di Salta, a 1620 km da Buenos Aires, ha il miglior patrimonio di architettura coloniale del Paese.
Posta in una valle molto fertile, conserva degli edifici del XVIII° e del XIX° sec., come il Cabildo,
la Cattedrale, il palazzo arcivescovile, la Chiesa di San Francesco ed il convento di San Bernardo,
il Monumento ai caduti nella battaglia di Salta. E' interessante il mercato d'artigianato locale.
Arrampicandosi sulle strade di montagna si giunge all'antica città ben conservata di Cafayate l'ingresso sud
della vallata dei Calchaquies a 200 km da Salta, dove si produce il vino "Torrontes" l'unica varietà tipica del
paese. Da visitare una cantina con degustazione di vino e il museo privato di Rodolfo Bravo, ricchissimo
di ceramiche e tessuti del periodo pre-incaico. Si giunge poi a Molinos e Cachi o Santa Rosa de Tastil,
un sito archeologico.
Un'escursione mozzafiato da Salta a San Antonio de los Cobres si può realizzare prendendo il Tren a las nubes (Treno delle nuvole), che corre
su di una ferrovia realizzata sopra una gigantesca struttura metallica che arriva fino a 70 metri di altezza
da terra e a 4.220 metri sopra il livello del mare, in funzione solo il sabato tutto l'anno. Il viaggio, lungo 434 km,
parte da Salta e dura 14 ore tra andata e ritorno, attraversando 29 ponti, 21 tunnel, 13 viadotti.
E' possibile effettuare lo stesso percorso e anche altri, facendo un safari con la possibilità di osservare da vicino
gli animali selvaggi, la vegetazione esotica, gli imponenti paesaggi, con il MoviTrack, che organizza escursioni di
uno o più giorni.
Anche se le origini di San Salvador de Jujuy risalgono al 1593 l'architettura della città non è coloniale come
quella di Salta a causa di un terrremoto che la colpì nel 1863. Il centro storico è attorno a Plaza Belgrano
sulla quale si affacciano il Cabildo, la Cattedrale - con il suo pulpito di legno laminato in oro, realizzato da un
gesuita con l'aiuto di artigiani locali, che raffigura diverse scene bibliche- e la Casa del Governo. Da visitare
il Mercato artigianale, il Museo Municipale di artisti plastici e il Museo di paleontologia e minerali.
La Quebrada de Humahuaca , la strada che passa nella gola di Humahuaca, la cui parte più pittoresca è
costituita dagli 80 km che uniscono Tumbaya -con una piccola chiesa coloniale in stile caratteristico- a Humahuaca, è
nella provincia di Jujuy.
La vallata è cosparsa di piccoli villaggi e di chiese coloniali. Uno dei luoghi più
esclusivi è Purmamarca, a 2.192 m, nata da un insediamento indigeno, con il Cerro de los siete colores,
(la montagna dai sette colori), che riflettono le diverse età della terra a partire dal periodo precambrico
-570 milioni di anni fa- e la sua cappella che risalta sullo sfondo color ocra delle montagne, le formazioni sul
lato orientale della valle chiamate La Paleta del Pintor a Maimarà, il famoso Pucará de Tilcara - una fortezza
indigena del X° sec. - dove si svolge il mercato degli indiani Coya, e Humahuaca, una cittadina situata nel fondo della
vallata, con delle stradine di ciottoli fondata nel 1591 da un insediamento di indigeni omoguacas.
Da qui é
possibile giungere, in pullman di linea o in macchina, fino al piccolo paese di Iruya dove può capitare
di vedere le donne che lavorano la lana di vigogna con sistemi artigianali.
In tutta la regione si può apprezzare il saporito cibo locale, la ritmata musica andina con le danze,
l'eccellente artigianato d'argento e l'ottima ospitalità della popolazione locale.
L'Aconcagua e i vini
Mendoza, San Juan e San Luis, le tre provincie che formano la regione di Cuyo ("Paese di sabbia" nella
lingua degli indiani Mapuche), si trovano ad un'ora e mezzo di volo da Buenos Aires. Quest'area, ai piedi
delle più alte montagne d'America, é famosa per i suoi vini, per le alte vette e le attrattive turistiche invernali.
I cieli di Cuyo sono praticamente sempre sereni, in qualsiasi periodo dell'anno. Gli inverni sono miti e secchi,
eccetto che nelle aree più alte, e le estati sono calde.
Mendoza e San Juan producono il 90 % dei vini dell'Argentina che é il quarto produttore mondiale. Il clima
secco e gli inverni freddi favoriscono la crescita dei vigneti; quest'industria costituisce anche un'attrattiva
turistica durante tutto l'anno, ma soprattutto nella stagione della vendemmia ( da febbraio a tutto aprile) che
raggiunge il punto più alto con il Festival de la Vendimia a Mendoza. Oggi é anche una ricca regione
petrolifera.
Gli sport praticabili sono l'andinismo sull'Aconcagua, che con i suoi 6.959 m. é il picco più alto d'America, e
sul vulcano Tupungato, 6.800 m., il carrovelismo ai piedi delle montagne, il trekking e l'equitazione in tutta
l'area.
Lo sci si può praticare a Los Penitentes e a Las Leñas, i posti sciistici più moderni della regione.
Nella città di Mendoza, a 1000 km da Buenos Aires, vari musei testimoniano l'importante storia e la vita
culturale della città: il Museo Histórico San Martín contiene documenti ed oggetti appartenuti al "Libertador"
e alla guerra di Indipendenza, il Museo de Ciencias Naturales y Antropológicas, dedicato all'archeologia,
alla paleontologia e all'antropologia, e il Museo Arqueològico con un'importante collezione di ceramica
pre-colombiana. E' possibile visitare e degustare il vino in una delle cantine (bodegas) che circondano la città.
Ad ovest della provincia due strade conducono a Uspallata, uno dei distretti minerari più ricchi dell'Argentina
durante il XVIII° e il XIX° secolo - si posssono ancora vedere le antiche miniere - al centro di una valle che
si stende tra i monti e le colline. Si raggiunge attraversando Villavicencio, circondata dalle più alte vette
delle regioni, dove vive il condor, oppure passando a Cacheuta, un luogo termale sul fiume Mendoza ben
attrezzato dove sono stati trovati dei fossili di animali preistorici e rovine degli insediamenti indigeni.
Lungo la strada per le Ande si trova la stazione sciistica Los Penitentes; Puente del Inca, una
formazione rocciosa erosa utilizzata per il passaggio delle carovane degli indios, e il valico per il Cile, Las
Cuevas, dopo aver oltrepassato la statua del Cristo Redentore a 4200 m di altezza.
A sud si trovano le foreste pietrificate di Llano Blanco con dei resti fossili di araucarias e la stazione sciistica
di Las Leñas, con 33 piste di sci per un totale di 65 km e una pista di 25 km per lo sci di fondo, con delle
ottime infrastrutture a vari livelli, é frequentatissima oltre che nella stagione sciistica, da giugno alla fine di
ottobre, anche durante il resto dell'anno da chi vuole praticare il paddle, il tennis, l'equitazione e la pesca.
Nella provincia di San Juan, una delle più secche dell'Argentina, si trovano le sorgenti termiche di Pismanta
e la più grande riserva di vigogna, un animale selvatico della regione la cui lana é molto apprezzata.
E' sicuramente da visitare, con il suo strano paesaggio lunare scavato dall'erosione, il parco Provinciale di Ischigualasto, più conosciuto come la Valle de la Luna,
un'ampia depressione dove c'era un lago, milioni di anni fa. Ha la stessa conformazione geologica di
Talampaya nella provincia di La Rioja a 40 km di distanza. Di quel periodo restano fossili di piante, alberi
ed animali; qui furono ritrovati i resti di dinosauri di 230 milioni di anni fa. Oggi si possono osservare i diversi strati
corrispondenti alle differenti ere geologiche, e capricciose formazioni rocciose dovute all'erosione del vento.