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L'esercito più pacifico del mondo

  "Il battito quotidiano
  del polso della natura
  prosegue il suo corso…


  

  

  

La primavera patagonica La Primavera

Anche qui arriva la primavera, in Patagonia.
Con la sua densità di popolazione di mezzo abitante per chilometro quadrato, la pura solitudine, la quasi certezza d'infinito, sotto il suo cielo limpido di un azzurro abbagliante di giorno e la costellazione della Croce del Sud, che illumina l'oscurità misteriosa della notte, inizia il risveglio della natura nei luoghi della fine del mondo. E' l'addio all'ostile, rigido, severo, duro, inospitale, ventoso inverno patagonico.
Si sciolgono le nevi, piccole margherite selvatiche fungono da allegri tappeti; la flora lussureggia ed i colori fanno a gara: l'oro del "panil", il rosso della "dedalera", l'arancione della "topa-topa", il giallo dei fiori del "maitèn", mentre, come fiocchi di neve si staccano i fiori leggeri dai pioppi argentati. La primavera patagonica è una calamita per gli amanti della natura.
Ogni viaggio in queste terre è una sorpresa ed il viaggiatore che approda una volta parte sempre con il desiderio o la speranza di tornarci. Evidentemente la magia della bacca del "calafate" (piccolo arbusto) è vera, poiché si dice che chi l'assaggia non potrà mai più fare a meno di sentire la nostalgia della Patagonia.
In questo scenario ecco la fantastica fauna australe, che dopo lunghissimi percorsi marini giunge a queste coste per riprodursi: proprio in questi luoghi a Sud del mondo ed in primavera.

La città

Costa orientale del Chubut

Adagiata sulla costa dell'Atlantico Sud, alle porte della Patagonia, ad 8m. d'altezza sul livello del mare, con circa 60.000 abitanti, a 1.468 chilometri da Buenos Aires, con il nome del gallese Sir Jhon Love Perry, conte di Madryn, la città di Puerto Madryn è la sede perfetta per coloro che vogliono usufruire della bellezza e del confort che offrono questi luoghi e vivere un po' d'avventura.

Puerto Madryn

Il nome gallese della città fa parte di un capitolo interessante della storia della Patagonia a cui è necessario addentrarsi un po' anche se in modo alquanto superficiale.
Protagonisti indiscussi del futuro locale, nel 1865 arrivarono 153 gallesi sulle coste del Golfo Nuevo. I primi tempi vissero facendo scambi con gli indios della zona i quali davano loro carni di "nandù" (struzzo patagonico) e di "mara" (lepre della regione) ed i gallesi contraccambiavano con pane e burro fatti dalle loro donne.
Dopo vent'anni erano già state costruite una ferrovia che univa Puerto Madryn alla località di Trelew, sei scuole ed una cooperativa.
Attualmente Puerto Madryn è una città fiorente, con tre parchi industriali, un'ottima ricettività alberghiera, camping, casinò, musei ed una perfetta organizzazione per i turisti che arrivano da ogni parte del mondo attratti dal Golfo Nuevo le cui acque cristalline e non fredde offrono ogni possibilità per gli sport subacquei e non solo. In effetti, Puerto Madryn è stata denominata la "regina dei subacquei".

Buceo (subacquea) Un parco sottomarino di rara bellezza è l'ambiente naturale per salmoni, "meros" saraghi, meduse, anemoni, stelle marine, polipi ed alghe di ogni varietà e colore.
Inoltre, partendo dal molo del porto è possibile fare delle gite in barca per andare ad avvistare la balena franca che, in queste acque calme e ricche di nutrimento, viene a partorire nel periodo luglio - novembre.
Queste balene, che si avvicinano alle barche dei gitanti, con i loro salti e piroette regalano loro uno degli spettacoli più affascinanti ed armoniosi del mondo.
Ma Puerto Madryn è altresì un paradiso per gli amanti di molti sport: nuoto, pesca sub, motonautica, navigazione a vela, windsurf, sci acquatico, ecc. nonché ippica, volo, ciclismo ed altri.
Attualmente è in preparazione un campo da golf destinato ad essere uno dei migliori dell'Argentina.
Un moderno servizio di pullman collega la città con Buenos Aires, Trelew, Còrdoba, Bahìa Blanca, ed efficienti linee aeree interne realizzano voli giornalieri all'aeroporto di Puerto Madryn. Da Buenos Aires i voli fanno scalo a El Calafate, Ushuaia e Puerto Madryn, chiudendo così un circuito aereo che unisce luoghi fra i più belli del mondo.
Ottimi ristoranti offrono la loro variata gastronomia con cucina internazionale e tipica argentina in cui la carne regna sovrana nel piatto nazionale per eccellenza, l'asado (una specie particolare di carne alle brace). Così coloro che visitano questa regione godono anche di delizie insolite per il palato nelle quali sono incluse dolci caserecci di frutti locali nonché specialità gallesi.
E non ultimo, la possibilità di visitare, anche in giornata, i luoghi dove elefanti marini, uccelli e pinguini vengono a procreare.
Insomma, Puerto Madryn non è solo un posto accogliente, ma è l'essenza dell'accoglienza in cui gli abitanti di una parte della Patagonia offrono il meglio di se stessi al mondo che viene a trovarli da tanto lontano.

  

L'esercito

pinguini magellanicus

Settembre. Con la primavera australe arriva alla costa dell'Atlantico Sud l'esercito più pacifico, puntuale e simpatico del mondo. Ed anche un po' buffo: quello dei pinguini. Circa un milione di esemplari, tutti uguali, impeccabili nella loro livrea bianca davanti, e dietro di un bel nero lucido.
pinguino magellanicus Questo personaggio, il pinguino di Magellano (spheniseus magellanicus) è lungo circa 67 cm. ed abita nelle coste dell'America del Sud, dal Cile centrale alla Terra del Fuoco ed alle isole Malvinas. Anche se l'acqua è il loro elemento naturale, questi animali hanno raggiunto un alto livello d'adattamento sulla terra ferma e non volano come gli altri uccelli poiché con ali, becco, penne e zampe sembrerebbero degli uccelli normali ed invece sono formidabili sommozzatori con una resistenza fuori del comune.

Nell'acqua, nuotando in superficie e con movimenti simili a quelli delle anatre, il pinguino si riposa. Sott'acqua, con movimenti delle sue robuste ali uguali a quelli del volo, ed usando le zampe come timone, raggiunge velocità impensate. E' un subacqueo elegante, scattante, agile e fulmineo quando insegue i piccoli pesci, alimento indispensabile per la sua sopravvivenza. In effetti, per procurarsi il cibo nuota in circolo sopra i branchi di pesce fino a gettarsi in mezzo al gruppo e prendere la preda. Per respirare esce dall'acqua facendo dei salti e per fuggire ai suoi predatori, poiché la legge di natura è implacabile anche con lui, mette in moto la sua indiscutibile abilità natatoria.
Il pinguino ha un sistema di termoregolazione corporea formato da strati; uno di grasso sotto la pelle, uno d'aria tra le penne. Quest'ultimo impedisce all'acqua di arrivare alla pelle quando l'animale ne è dentro ostacolando così la dispersione del calore quando è in terra al sole. E' per questa ragione che quando esce dall'acqua allarga le penne ed espone la pelle al sole. Sembra impossibile ma è vero: ha caldo.
Quando arriva la primavera australe, in Patagonia, e più particolarmente a Punta Tombo, il pinguino di Magellano giunge al suo appuntamento annuale. Dopo un lunghissimo viaggio tocca terra. Logicamente, come in ogni società dove si è in molti - e loro sono circa un milione !!- i più forti s'impossessano dei luoghi migliori per fare i loro nidi: la zona diventa così la colonia di pinguini (pinguinera) più grande del mondo.

pinguini magellanicus

Punta Tombo, riserva naturale creata nel 1979 sulle rive delle tranquille acque dell'Atlantico Sud, con un terreno lievemente in discesa è il luogo ideale scelto dai pinguini per procreare e covare la loro discendenza. Così, quando quest'esercito composto ed impeccabile con la sua andatura quasi umana, giunge a questa "oasi prescelta", si spinge anche un chilometro nella terra ferma per scavare i propri nidi al riparo dei cespugli che sono la flora della zona.
A Punta Tombo in primavera c'è una vita tutta particolare: un andirivieni incessante, litigi, dei corteggiamenti interessantissimi da osservare poiché i pinguini sembrano ballare con mosse caratteristiche e baciarsi unendo i loro becchi, copie che vogliono covare in pace….Ed allora, guai ad avvicinarsi un po' troppo al nido. Il pinguino è capace di attaccare con il becco l'essere umano indiscreto e prepotente. Perciò a Punta Tombo chiedono ai visitatori di rispettarli…e di stare attenti.

pinguini magellanicus

Una volta procreato, maschi e femmine covano indistintamente. Poi, quando i loro piccoli hanno raggiunto l'età in cui possono proseguire la loro vita da soli ed un ciclo inesorabile della natura si è compiuto, col finire della primavera, l'esercito più pacifico del mondo, comincia a ripartire…
Ma per quest'animale così benvoluto e tanto simpatico a tutti non è stato sempre così. Per la prima volta si ebbero notizie sui pinguini nel 1487-88 da Bartolomeo Dìaz de Nevares che sembra averli avvistati a Capo Buona Speranza e da Vasco de Gama che li trovò nella Costa Africana dei mari del Sud. Per molti anni furono preda dei naviganti che, affamati dopo lunghissimi viaggi, completavano la loro alimentazione con tutto ciò che trovavano di commestibile.
Attualmente il pinguino "magellanicus" (ci sono parecchie specie di pinguini") in Argentina è un animale protetto. A Punta Tombo il cartello "non disturbare i pinguini" viene rispettato.

pinguini magellanicus

E come non farlo? Hanno avvicinato i visitatori alla natura, hanno rallegrato il paesaggio di una piccola parte della Patagonia, con la loro genuinità e la loro vivacità hanno dimostrato che cos'è la gioia di vivere, hanno fatto riflettere a chi li osservava che tutti insieme siamo parte del grande mistero della vita.
Quindi, arrivederci al prossimo settembre pinguini !!! L'appuntamento, come sempre è a Punta Tombo, provincia del Chubut, Patagonia, Argentina.



                                         Mirta Panfido



Tutti gli anni a Punta Tombo ha luogo la Settimana dei Pinguini in cui si realizza la "Festa del Pinguino e si elegge tra le più belle ragazze del luogo "la reginetta del pinguino".



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